martedì 20 maggio 2008

Alla Lituania.

Mappa delle Repubbliche Baltiche
Un anno fa tornavo dal mio Giro Baltico, quello che dà mezzo nome a questo blog. Ancora però non avevo l'altro mezzo nome, né avevo validi motivi per aprire un blog. Non che adesso ce ne siano, ma la mia metà est-nord-ofila si sente trascurata, e quindi mi impone di rivangare nel passato per ritirare fuori le memorie estoni, lettoni e lituane.

Estonia, Lettonia, Lituania (gna fà?): quei paesi là che non ci ricordiamo nemmeno come si chiamano, che hanno tutti i nomi simili, tanto sono tutti uguali, che ci può essere da vedere, parlano la stessa lingua, sono lontani, ma che vogliono da noi? E poi sono minuscoli!

Primo errore: pensare che fossero posti piccoli. Basterà una settimana per girarseli, no? No. Le tre repubbliche baltiche hanno una superficie pressoché uguale all'Austria e all'Ungheria messe insieme (175.000 chilometri quadri).

Ignari e ignoranti, noi ci prendiamo un'abbondante settimana. Dopo grandi progetti di island-hopping estone, campeggi nelle foreste lettoni, scappatelle nell'enclave di Kaliningrad tanto per spendere qualche rublo, ci rendiamo conto che con i giorni che abbiamo riusciamo appena a farci le tre capitali, e un giretto della Lituania.

Cominceremo da Tallinn, dove io e il mio futuro compagno di viaggio Lorenzo parteciperemo a una conferenza. Da consumato viaggiatore, Lorenzo mi fa notare che per risparmiare tempo e denaro, si può provare a fare un biglietto open-jaw (letteralmente, "mascella aperta"): andata Roma-Tallinn, ritorno Vilnius-Roma. Così non c'è bisogno di perdere una giornata per tornare a Tallinn a prendere il volo di ritorno.

Incredibilmente, la cosa funziona; non solo, costa meno dell'andata-ritorno Roma-Tallinn. Sono quei misteri aerei che non capirò mai, un pò come i biglietti sola andata di certe compagnie aeree (tipicamente quelle che vengono ancora chiamate "di bandiera") che costano 6 volte un'A/R, costringendoti a buttare il biglietto di ritorno.

Se non avete capito perché il biglietto si chiama open-jaw, disegnate il tragitto dei voli su una mappa. Avrete rovinato una mappa, ma capito quanto sono simpatici gli agenti turistici.

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