venerdì 16 maggio 2008

Appunti di un viaggiatore abitudinario.

Pensavo che mi succede quando viaggio nelle città d'Europa, quelle in cui non vado Una Volta Sola ma ritorno, di avere un Posto Preferito. Un luogo in cui devo posare il piede ogni volta che vado. Anche se ci sono già stato più e più volte, anche se ci sarebbero tantissime altre nuove cose da vedere. Sono dei centri gravitazionali della mia psicogeografia personale.

Giorni fa, aspettando che spiovesse, mi sono messo a elencare questi posti nella mia testa. Eccoli qua, a futura memoria (mia). Spesso sono banalità assolute, ma che volete.

- Amsterdam: La quiete irreale del Begijnhof, cortile introvabile in mezzo al caos turistico delle vie più commerciali della città.

- Barcellona: La Sagrada Familia, e i lavori in corso. Gli operai che costruiscono, saldano, caricano sulle gru. E' uno dei pochi posti in cui ogni volta che ritorni, è diverso.

- Berlino: Unter Den Linden. Memore di quell'estate del 1993 in cui tutto era ancora grigio e cupo sotto i tigli. Ma anche la East Side Gallery, che ormai è quasi cancellata.

- Istanbul: L'Asia. Prendere il traghetto e poggiare il piede nell'Asia di Istanbul, quasi più europea dell'altro lato dello Stretto.

- Pisa: La parete di Haring, vicino alla stazione.

- Trieste: Cosa se non Piazza Unità d'Italia, e una passeggiata fino in fondo al Molo Audace.

- Stoccolma: Gamla Stan, ovviamente. Ma anche il Djurgården. E dall'ultima volta che ci sono stato, sicuramente il Vasamuseet, il cubo con la caravella dentro.

- Napoli: Piazza del Plebiscito, e lo stupore della sua immensità.

- Parigi: Uscendo dalla metro a Trocadéro, arrivare all'improvviso sulla terrazza da cui si vede la Torre e il Campo di Marte. E la Fnac, a Les Halles.

- Londra: Niente. Davvero. Una libreria, per comprare dei libri inglesi. Che sono pure troppo cari.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Kinshasa: il café Mozart delle suore salesiane!

Madrid: la gran via, con tutti quei locali dove si va a cenare dalle ore 23 in poi, con i prosciutti crudi attaccati alle vetrine.

Bruxelles: il ristorante "chez Léon" dove si mangiano le moulles migliori.

sarà un caso che ho scelto solo posti gastronomici...

ciao marco