martedì 19 febbraio 2008

This Is a Fat-Free Post.

Gli Stati Uniti sono la patria della Junk Food. Qui si trovano salse grasse e improbabili per condire l'insalata, coca-cola alla ciliegia, patatine al doppio strutto ripiene di bava di cinghiale. L'unica cosa che si trova poco è il Mars fritto.

Oggi al coffee-break della conferenza dove sto ci hanno proposto le seguenti cose:

  • Vasche ripiene di popcorn
  • Pacchetti di popcorn ricoperti di caramello
  • Pretzel da inzuppare nella senape.


Ma il senso di colpa pervade anche i nostri cugini ammericani, per cui la mattina a colazione ci sono ben tre brocche diverse di latte per annaffiare i cereali: latte con 1% di grassi, latte senza grassi (Fat-Free Milk) e latte di soia. Se vuoi il latte "normale" lo devi chiedere.

E' un pò come ingozzarsi di torte alla crema tutto il giorno, e poi a colazione mangiare il pane senza farina.

lunedì 18 febbraio 2008

Little Boxes on the Hillside...


(Little boxes all the same)

Descrizione di una tipica città americana.

Il centro: Downtown, o Central Business District in australiano. In centro si lavora, non si dorme. E non solo nel senso che non è il caso di farsi beccare dal capo a sonnecchiare sulla scrivania (qua si licenzia per poco), ma proprio perché in centro non ci sono case. Solo uffici, alberghi e ristoranti (tipicamente aperti a pranzo, molto meno a cena). In centro non c'è neanche un negozio: a San José, i negozi più vicini sono a 4 miglia di distanza.

L'americano "medio" vive in una casetta in periferia, possibilmente monofamiliare (per chi può). Ha un giardino e un vialetto per la macchina. Ha certamente la macchina, probabilmente una per ogni componente del nucleo familiare. Sull'automobile si basa lo stile di vita negli USA: senza automobile non vai da nessuna parte. Bella forza che qui prendono la patente a 16 anni (14 in certi stati). Mi domando come facciano fino a quell'età. Gli autobus li prendono solo i poveri, gli anziani, i cittadini di serie B insomma. Bicicletta?

Con la macchina i nostri bravi cittadini vanno tutti insieme downtown, parcheggiano nei numerosi parcheggi del centro, e tornano a Suburbia la sera. Magari prima di tornare fanno un salto alla mall, il centro commerciale. Che ha un ampio parcheggio coperto, è aperto fino alle 21, e raggruppa tutti i negozi di cui c'è bisogno. In quello di San José c'è Apple, Macy's, Levi's, The Body Shop, Nike... Non c'è una libreria. Ah bè, poco male. Tutti i negozi di cui c'è bisogno, dicevo.

domenica 17 febbraio 2008

Le nonne di Delta

Dimenticatevi i cliché sulle hostess bonazze che vi servono i drink in minigonna. Su Delta, hanno sperimentato una nuova filosofia: le hostess-nonne. Signore cinquantenni e più, con lo sguardo materno e i grembiulini (giuro), che con i loro affettuosi sorrisi ti coccolano fino all'atterraggio. Le hostess bonazze via, a spazzare gli hangar.

giovedì 14 febbraio 2008

Ti sogno California?

Ho deciso, senza troppo rumore, di trasformare questo in un blog da viaggio, un blog di viaggi. Già che ce n'era uno, inutile farne un altro. In cui non si parli solo di Conghi e di Lituanie, ma anche di altri posti. Perché ci saranno altri posti, giusto? Anzi, a proposito di Lituanie, dovrei metterci su un pò di post sul viaggio baltico dell'anno scorso. Si farà. Al mio ritorno.

Seal of the State of California
Già, perché domani parto per la ridente California. Eureka, come dice lo stemma qui a lato. Non vedo l'ora di affrontare le gioviali guardie di frontiera che mi chiederanno dove vado che faccio chi incontro cosa ho mangiato per colazione, prendendomi le impronte dell'iride e il colore dei polpastrelli.

Le mie tappe saranno San Jose, ridente capitale della Silicon Valley, e San Francisco, ridente e basta.

Il viaggio inizierà bene, ho calcolato all'incirca 27 ore da quando mi sveglio qua a quando andrò a dormire là (in una misurazione temporale che chiamerei da letto a letto). Se mi riprendo, scriverò qualcosa. O anche no.