giovedì 19 giugno 2008

Notti di Bronzo.

Unknown Soldier, Tallinn

L'Estonia è un paese tranquillo. Non succede molto. Avete mai sentito parlare dell'Estonia sui giornali?

Forse sì. Proprio un annetto fa, appena prima che ci andassi io. Riassunto: il governo estone aveva deciso di spostare dal centro della città una statua. Non una statua qualsiasi, però: la statua dedicata al Milite Ignoto dell'esercito Sovietico, che aveva "liberato" l'Estonia dai Nazisti durante la seconda guerra mondiale.

Il problema nasce proprio da quelle virgolette. Già, perché la maggior parte degli estoni "etnici" (il 69% della popolazione, rispetto al 26% di russi) non si sono sentiti particolarmente "liberati" dai sovietici. E, una volta sciolto il legame con l'URSS, si sono premurati di sottolineare la propria indipendenza con mosse di questo tipo.

Gli estoni di "etnia" (non mi piace questa parola, si è capito?) russa si sono alterati. Per loro la fine della seconda guerra mondiale (nella quale sono morti più di 20 milioni di sovietici, il più alto tributo di sangue fra tutti i paesi in guerra) è un'occasione da ricordare. E la statua un simbolo da mantenere.

Durante lo spostamento della statua, in quelle che qualcuno ha chiamato le notti di bronzo, gli scontri tra manifestanti e polizia hanno fatto un morto e più di 200 feriti.

Unknown Soldier, Tallinn

La statua alla fine è stata spostata in un piccolo cimitero militare poco fuori dal centro, ed è stata aperta al pubblico proprio il giorno che siamo arrivati. Non c'era nessuna indicazione però, ed era buffo percorrere il cimitero incontrando gruppi di estoni-russi con mazzi di fiori in mano che alla mia domanda in russo approssimativo "Scusi, sa dov'è il soldato sovietico?" rispondevano "Veramente lo stiamo cercando anche noi".

Finalmente lo troviamo, e ci troviamo tutti insieme di fronte a questo cumulo di fiori e questa piccola folla di gente che vuole farsi fotografare col Soldato. E fuori dal cancello, discretamente, una pattuglia della polizia a sorvegliare.