venerdì 28 novembre 2008

Sapevatelo III: Miscellanea.

Ovvero: tutto quello che non avreste mai voluto sapere di Budapest, ma io vi dico lo stesso.

O anche: una serie di fatti indipendenti e sconclusionati che non si meritano un post a parte.

Dunque, eccoli qua. Uno: gli ungheresi si svegliano all'alba. Un giorno, per motivi che ho rimosso, sono uscito di casa alle 6:45. Erano tutti già fuori, aspettavano me. Tram affollati, strade piene. Mi hanno spiegato che certi uffici aprono alle 7 e chiudono alle 14, così hai tempo il pomeriggio. Peccato che poi finisci per andare a letto alle nove.

Due: gli ungheresi non vanno a cena fuori. O meglio, ci possono pure andare. Ma non è un'istituzione, come in Italia o in altri paesi europei. Qua, se si esce, si va a prendere una birra dopo cena. Anche perché (vedi punto uno) si cena alle 18.

Tre: qua si può fare un pranzo decente per 4 Euro. In certi posti anche per 2. Però l'inflazione è al 10%. Ah, mica si può avere tutto.

Quattro: Contrariamente alle leggende, le ungheresi non sono tutte belle. Mi dispiace deludere i lettori maschi, ma non è il gran paese delle meraviglie che pensate. Non sono neanche brutte: è un paese normale, c'è di tutto.

Cinque: intorno al centro, nella cornice dei boulevard di Budapest, gira una coppia di tram nuovissimi (il 4 e il 6) che fanno praticamente lo stesso percorso. Durante il giorno il tempo che trascorre tra un tram e l'altro (allitterazione) è di 2 (due) minuti. Forse per la prima volta nella mia vita, quando vedo un tram che mi sfreccia davanti mentre arrivo alla fermata, penso "Evabbè. Aspetterò il prossimo."

Sei: e questa è per le massaie e per i massai. Non siete mai rimasti scocciati dal fatto che al supermercato dovete sbrigarvi a mettere tutto nei sacchetti e nello stesso tempo pagare e prendere il resto, di corsa perché sta arrivando il prossimo cliente? Qua hanno trovato la soluzione. Semplicemente ci sono dei banchi dopo le casse. Tu rimetti tutto nel carrello, vai ai banchi coi tuoi bei sacchetti, e te li riempi con comodo. Semplice.

La prossima volta qualcosa di più interessante, giuro.

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